Musica classica e leggera si fondono in un evento in grande stile con coro, orchestra e la magnifica Antonella Ruggiero
Concerti originali
Itinerari cicloturistico-musicali alla scoperta dell’arte nelle nostre città
Luoghi meravigliosi
Piccoli ensemble e grandi orchestre
Molti musicisti, soprattutto tra Rinascimento e Barocco, si cimentarono a mettere in musica La Follia: uno schema armonico sul quale elaborare fantasiose variazioni. Proviene, inizialmente, da una danza in voga nel tardo medioevo, conosciuta poi, nel Rinascimento, anche come Pavana Italiana (la sentiremo nel concerto di Maron, il 29 settembre). Una danza eseguita in maniera vorticosa, sulla costante ripetizione di un inciso, sì che musici e danzatori apparivano fuori di senno: da qui il nome.
In un mondo che sembra eseguire la sua folle danza sull’orlo di un abisso abbiamo voluto dedicare questa XXIX edizione di Altolivenzafestival alla follia. Il folle e le vicende che lo hanno condotto in quello stato hanno sempre commosso il pubblico, entrando fin dai tempi più antichi nel repertorio del teatro, incluso quello musicale, facendo della scena di follia un elemento tipico e frequente nelle opere. Lo troviamo nelle opere barocche (Mad songs, Valvasone, 22 e 28 ottobre) ma anche nei più celebri melodrammi del periodo romantico (Mansuè, 12 novembre). Pazzie vere, pazzie presunte, pazzie indotte: come quella di Giovanna di Castiglia, passata alla storia come La Pazza (Sacile, 21 ottobre), che nella stimolante interpretazione di Erica Martin, testo scritto su commissione di Altolivenzafestival, appare in realtà vittima delle macchinazioni del potere. E come spesso succede, nel mondo dei folli si scambiano i ruoli e crollano i luoghi comuni, come quello che vede la saggezza albergare negli anziani: ma questi, ne La Pazzia Senile di Adriano Banchieri (Polcenigo, 10 settembre e Gorizia 16 settembre) si comportano da folli e saggi appaiono i giovani che alla fine gabbano la stoltezza dei padri.
E poi la follia della guerra, che torna anche in questo tempo a colpire l’Europa: periodicamente l’umanità ricade nel suo errore e orrore e invano si celebrano liturgie e si innalzano preghiere per la pace (Pordenone, 28 settembre, Gorizia 7, Portobuffolè 8, Sagrado 14 ottobre). In fondo, anche la possessione demonica che prende il soldato Joseph può essere vista come metafora della follia della guerra che ingoia i suoi stessi protagonisti (Histoire du soldat, Cordenons 26 novembre).
Ma sui confini non avvengono solo scontri: possono anche accadere, e da uomini di pace operiamo perché avvengano, incontri. Riprendendo il filo dell’edizione precedente, anche quest’anno Altolivenzafestival declina il tema Gorizia 2025 come incontri al confine, linea che, anziché separare, può unire. S’incontrano al confine (Brugnera, 27 agosto) classico e pop nel concerto di apertura, con Antonella Ruggiero (significativa la canzone Tra le guerre); s’incontrano uno strumento dalle origini popolari come il corno delle Alpi e lo strumento classico della liturgia, l’organo (Roveredo in Piano, 28 agosto); s’incontrano tre musicisti europei in un programma che sconfina musicalmente per tutta l’Europa del Sei-Settecento e, simbolicamente, itinera nel territorio (Caneva, 2 e Caorle 3 settembre). A eseguirlo abbiamo chiamato tre giovani musicisti che sono solo l’avanguardia dei tanti, ancora più giovani di loro, che nelle settimane e nei mesi successivi popoleranno il festival, a dimostrare che la musica forte non è sguardo nostalgico al passato ma è viva, parla alle giovani generazioni, è prodotto di civiltà e simbolo di pace
Manca, nel nostro programma, la follia ‘buona’: quella francescana, quella donchisciottesca, che ti fa andare oltre il buonsenso feriale e ti fa intravedere mete ideali per le quali valga la pena di mettersi in gioco, a costo di passare per matti. Ma questa, in fondo, è il nostro stesso festival, siamo noi che continuiamo a coltivarlo con la tenacia del monaco che annaffi quotidianamente uno stecco, certo che il suo sforzo non sia inutile e che qualcosa, un giorno, fiorirà.
Sandro Bergamo direttore artistico
Una donna seminuda con occhi fissi esagerati e polsi incatenati che rappresentano la follia. Mezzatinta di W. Dickinson, 1775, dopo R. Pine.
Domenica 27 agosto 2023 ore 21.00 – PALAZZETTO DELLO SPORT, Brugnera (PN)
AVVISO
Vista la possibilità di pioggia, il concerto SACRARMONIA con Antonella Ruggiero si terrà alle ore 21.00 al PALAZZETTO DELLO SPORT DI BRUGNERA (PN) – Via del Mas, 39, 33070 Brugnera PN
APERTURA BIGLIETTERIA:
17.00 – 19.00 – Villa Varda area spettacoli
19.30 in poi – Palazzetto dello Sport.
Sacrarmonia
Antonella Ruggiero in concerto
Orchestra Accademia Musicale Naonis – Cappella Altoliventina
17.00 – 19.00 – Villa Varda area spettacoli 19.30 in poi – Palazzetto dello Sport.
* Tariffa ridotta: ragazzi con meno di15 anni, adulti con più di 65 anni, soci Associazione Culturale Altoliventina a.p.s., persone con disabilità.
IN CASO DI PIOGGIA: il concerto si volgerà al palazzetto dello Sport di Brugnera – Via del Mas, 39, 33070 Brugnera PN.
In collaborazione con: Comune di Brugnera, Fosar, Associazione Racconti da Nordest, Orchestra Accademia Musicale Naonis https://www.antonellaruggiero.com/
Lunedì 28 agosto ore 20.45 – Chiesa di S. Bartolomeo, Roveredo in Piano (PN)
La strana coppia – Un tour musicale nelle Alpi svizzere
Lisa Stoll, corno delle Alpi – Freddie James, organo
In collaborazione con: Comune di Roveredo in Piano, Accademia Organistica Udinese, Gruppo corale Gialuth, Parrocchia di S. Bartolomeo, Cooperativa Sociale Acli.
Segreteria dell’ Associazione Culturale Altoliventina Tel. 0434 1834786 – Cell. +39 375-7961728 – Cell. +39 333-8352808 (Lunedì, Martedì e Venerdì dalle 15.00 alle 19.00) – mail: info@altolivenzacultura.it
Comune di Caneva – www.incaneva.it
IN CASO DI PIOGGIA: l’evento si terrà alle ore 18.30 a Villa Frova
In collaborazione con: Comune di Caneva, Magnifica Comunità di Montagna, Fondazione OSF.
Si ringrazia per la gentile ospitalità l’Azianda Agricola Sandro Lucchese
Domenica 3 settembre ore 15.00 – Itinerario cicloturistico-musicale, Caorle (VE)
Ponti e luoghi tra confini musicali – CAORLE
Percorso:
Partenza alle 15.00 da Ca’ Corniani
1° TAPPA: Duomo di Caorle, (visita e momento musicale) Santuario della Madonna dell’Angelo (visita)
2° TAPPA: Santuario della Madonna dell’Angelo (visita e momento musicale)
3° TAPPA: Ca’ Corniani (visita, ristoro e momento musicale)
Conclusione prevista per le 18.30
Musica:
Enrico Coden, flauto traversiere – Julia Hernández Sánchez, violino barocco -Miguel Bonal, viola da gamba
BIGLIETTO UNICO
5 Euro
VENDITA
www.rideandfun.it
PER INFO: Tel. Luigi 3487454604
In collaborazione con: Comune di Caorle, AL2 Sport – Società sportiva
Domenica 10 settembre ore 17.30 – itinerario turistico-musicale, Polcenigo (PN)
La Pazzia Senile di Adriano Banchieri
Ore 17.30 – Chiesa di S. Rocco Ore 18.00 – Teatro comunale, Ore 18.30 – Chiostro di San Giacomo – Adriano Banchieri (1567 – 1634) – La pazzia senile 1607-1621
CAPPELLA ALTOLIVENTINA
Alice Fraccari, Martina Zaccarin soprani – Lisa Friziero contralto – Peter Gus, Claudio Zinutti tenori
Sandro Bergamo basso e direzione
Paolo Monetti, viola da gamba – Luciano Russo, arciliuto – Marius Bartoccini, clavicembalo
Fabio Scaramucci, voce recitante
Alessandro Fadelli racconterà la storia dei luoghi di Polcenigo
IN CASO DI PIOGGIA: l’evento si terrà alle ore 17.30 in teatro
In collaborazione con: Comune di Polcenigo
Sabato 16 settembre ore 17.00 – Musei provinciali di Gorizia sede di Borgo Castello
La Pazzia Senile di Adriano Banchieri
CAPPELLA ALTOLIVENTINA
dir. Sandro Bergamo
Introduzione sugli abiti d’epoca a cura della dott.sa Raffaella Sgubin, direttrice dei musei provinciali di Gorizia
Con la partecipazione del Gruppo Storico Città di Palmanova
In collaborazione con: Musei provinciali di Gorizia
Venerdì 22 settembre ore 20.45 – Teatro Gozzi, Pasiano di Pordenone
Altolivenzafestival giovani
18.30 – Presentazione del libro “Storia del Friuli e dei friulani dalle origini a noi” di Walter Tomada
19.30 – rinfresco
20.45 – Concerto del vincitore del Premio Altolivenzafestival, Concorso “Crescendo” 2023
Domenico Cima, euphonium – Alberto Ravagnin, pianoforte
In collaborazione con: Comune di Pasiano, Associazione Acilius, Agimus Firenze-Premio Crescendo, Hotel Ristorante Prata Verde
Giovedì 28 settembre ore 20.45 – Duomo di S. Marco, Pordenone
Venerdì 29 settembre ore 20.45 – Chiesa di S. Michele Arcangelo, Maron di Brugnera (PN)
Follie e stravaganze nella Germania bachiana
Nanette Mans, soprano – Maarten Wilminck, organo
In collaborazione con: Comune di Brugnera, Accademia Organistica Udinese, Associazione Festeggiamenti Maron,
Parrocchia di S. Michele Arcangelo, Cral-Brugnera, L’Airone cooperativa sociale
Sabato 30 settembre ore 16.30 – Fondazione Coronini, Gorizia
Amleto e Tasso: delirio romantico
Ore 16.30 Conferenza: “L’antico fortepiano della famiglia Coronini-Cronberg. Uno strumento da riscoprire” – a cura di Alessia Zangrando ed Elia Pivetta
Ore 18.00 Concerto: Amleto e Tasso: delirio romantico
Luciano e Daniele Boidi, pianoforte a quattro mani
In collaborazione con: Fondazione Coronini-Cronberg NOTE DI SALA
Ottobre
Sabato 7 ottobre ore 20.45 – Duomo, Gorizia
La guerre et la bataille
Cappella Altoliventina
Martina Zaccarin, soprano – Lisa Friziero, contralto – Claudio Zinutti, tenore – Sandro Bergamo, basso e direzione
Javier Artigas Pina, organo
In collaborazione con: Accademia Organistica Udinese
Al principio dell’alba videro, dalla ridotta nuova, sulla pianura settentrionale, una piccola striscia nera. Un segno sottile che si muoveva, e non poteva essere allucinazione. Avanzava dal nord attraverso la landa disabitata e parve assurdo prodigio. Qualcosa si avvicinava dal settentrione, come mai era successo a memoria d’uomo.
Guardando dalla Fortezza Bastiani verso nord, lungo il Deserto dei Tartari, quello del capitano Drogo è uno sguardo di angoscia: oltre il confine, c’è l’ignoto e da lì proviene il pericolo. C’è qualcosa di naturale, perché istintivo, in questo turbamento che pervade quando ci si trova davanti qualcosa di sconosciuto. Sui confini (tra gli stati, i popoli, le culture, le generazioni…) si sono consumati molti conflitti: il racconto eziologico sul mancato incontro fra i troiani di Enea e i fenici di Didone (concerto del 10 settembre) ne è un esempio.
Ma la cultura serve proprio a far uscire ciò che è sconosciuto dall’ombra dell’ignoto, spogliandolo dell’aura oscura in cui lo abbiamo relegato. Ci è alleata un’altra forza, naturale quanto l’angoscia dell’ignoto: la curiosità per tutto ciò che è inedito. Quella curiosità che sicuramente provò Benedetto Marcello, quando, giovane, forse ragazzo, passando nei pressi del Ghetto in giorno di Sabato, udiva trapelare i canti delle sinagoghe, e che lo spinse a trascriverli e utilizzarne i temi per comporre i suoi salmi (concerto del 16 ottobre); che ci stimola a viaggiare, collezionando, dei luoghi attraversati e delle genti incontrate, ricordi fatti anche di canti espressi dalle diverse culture, di cui Hana, il 16 settembre, ci darà esempio. La nostra regione, terra di confine, ne ha vissuti entrambi gli aspetti: e se Gorizia, la città capitale europea della cultura per il 2025, con la sua divisione, testimonia le tragedie che possono avvenire ai confini, lungo quello stesso spartiacque si sono anche incontrati, non solo scontrati, popoli, culture, fedi, come nella vicina Trieste, dove convivono pacificamente diverse comunità religiose, perfettamente integrate nella città (concerto del 29 ottobre).
Pasolini, di cui il nostro festival celebra il centenario della nascita, uomo che i confini li superava agevolmente, spinto da quella curiosità che era autentico amore per l’altro: poeta, romanziere, saggista, regista passava da una disciplina all’altra, lasciando ovunque il segno. Accostò la musica da dilettante, ma con grande interesse e con la consueta acutezza, abbracciando le espressioni popolari del Friuli (17 settembre) come i capolavori bachiani e mozartiani (29 settembre), fino a vagheggiare, in un romanzo autobiografico come Amado mio, gli scenari della musica a venire (12 novembre).
Pasolini è un intellettuale che sentiamo vicino a noi, come tre anni fa sentimmo vicino Leonardo: Altolivenzafestival è abituato ad accostare discipline diverse, a far incontrare competenze e culture lontane. Sul confine, senza alcun timore per quello che sta oltre, sentiamo tutta la curiosità per quello offre l’immenso spazio del Deserto dei Tartari.
La presenza delle donne nella vita musicale è stata per secoli trascurata, ostacolata o del tutto proibita. Ancor oggi, pur in situazione molto più favorevole, in alcuni ruoli (direzione, composizione) la presenza femminile stenta ad affermarsi.
Eppure un filone sotterraneo scorre lungo i secoli: Ildegarda di Bingen, Francesca Caccini, Barbara Strozzi, Isabella Leonardi, Fanny Mendelsshon, Clara Wieck, Rebecca Clarke, Nadia Boulanger, Sofia Gubaidulina sono solo alcune delle compositrici che, dal Medioevo a oggi, hanno lasciato importanti testimonianze del loro talento. I monasteri femminili sono stati luoghi di pratica musicale e d’elaborazione di repertori pensati per le monache. La stessa Ildegarda componeva per le monache di cui era badessa.
Molte compositrici hanno vissuto la musica in famiglia: sorelle, figlie, mogli di musicisti, spesso di ostacolo alla loro affermazione, come per Fanny Mendelsshon, sorella di Felix e Clara Wieck, moglie di Schumann protagoniste del concerto di Laura Antonaz. Ostacoli che talvolta quasi la vincono sul talento, come fu per Rebecca Clarke, afflitta da una vera e propria distimia che la portò a celare la sua attività di compositrice, che pure tanto successo aveva avuto agli esordi: a qualità della sua musica potrà essere apprezzata dal bel quartetto che gli accademisti della BRSO affiancheranno all’ottetto di Schubert.
Se stentano ad affermarsi come interpreti o compositrici, le donne sono invece protagoniste come personaggi: lo sono nell’opera, con due figure care al pubblico come Violetta (Traviata di Verdi) e Cio-Cio-San (Madama Butterfly di Puccini); Donna e circondata da altre presenze femminili, la virgiliana Didone, nell’opera in programma a Sacile, Dido and Aeneas di Henry Purcell (1659-95), il maggior musicista inglese del periodo barocco: l’opera fu rappresentata per la prima volta in un convitto londinese per giovani gentildonne, che furono probabilmente anche le prime interpreti del capolavoro di Purcell.
Donne, infine, erano quelle che stavano sotto la croce di Cristo, abbandonato da tutti i discepoli, a esclusione di Giovanni: sono loro le protagoniste del Planctus Mariae, dramma liturgico aquileiese, rappresentato ad Aviano, nella chiesa di S. Giuliana.
La donna è protagonista della poetica dantesca, un tema che, nel settimo centenario di Dante, è l’altro polo di questa XXVII edizione. Nota è l’ammirazione che Liszt ebbe per la Divina Commedia, coltivata in particolare durante i suoi soggiorni italiani, e sfociata in alcuni brani degli Années de pèlerinage: la sonata-fantasia Après une lecture de Dante che una giovane donna, la pianista livornese Michelle Candotti eseguirà assieme ad altri brani lisztiani ispirati alla poesia italiana (Tre Sonetti del Petrarca) ne è la migliore testimonianza.
Anche il cinema trova, fin dalle origini, grande ispirazione nel capolavoro dantesco, soprattutto nella prima cantica. Tra le prime pellicole ad essere prodotte, L’inferno, film di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan, del 1911, che Ferruccio Bartoletti commenterà improvvisando all’organo..
È invece un’altra opera dell’Alighieri, il De vulgari eloquentia a ispirare il De vulgari musica, viaggio con il gruppo vocale Juvenes Harmonie lungo la penisola attraverso le espressioni del canto popolare.
La tematica femminile sarà affrontata anche in eventi collaterali, dedicati ad altre forme artistiche: al cinema, nelle proiezioni realizzate in collaborazione col Circolo La Corrente; e alla pittura, con la singolare figura della friulana Irene da Spilimbergo, donna dai molteplici interessi culturali che spaziavano dalle lettere, alla musica e, appunto, alla pittura.
Mercoledì 1 Settembre 2021 ore 20.45 – Chiesa di S. Bartolomeo – Roveredo in Piano (PN)
TRIO SERAPHIM
Marta Močnik Pirc, soprano
Jure Gradišnik, tromba
Klemen Karlin, organo
Musiche di Purcell, Scarlatti, Handel Florjanc, Močnik
In collaborazione con: Comune di Roveredo in Piano, Parrocchia di S. Bartolomeo, Accademia Organistica Udinese, Gruppo Corale Gialuth,
06 giugno 2016 – ore 20.45 Chiesa di San Giovanni – Prata di Pordenone BRUSANDO LA PATRIA PER TUTTO: le invasioni turchesche in Friuli
Presentazione e proiezione del DVD
con il regista Piergiorgio Grizzo
24 giugno 2015 Chiesa di San Giovanni – Prata di Pordenone ore 19.30
Vespri e Santa Messa cantata in Gregoriano ore 20.30
Concerto medievale del gruppo In unum Ensemble
Per tutta la serata dolci de credenza et vini speziati in collaborazione con Accademia della Cucina e Panificio Da marino
03 giugno 2015 – ore 20.30 Chiesa di San Giovanni – Prata di Pordenone LE PIANTE NELLE SACRE SCRITTURE
a cura del dott. Aldo Dionisio e di Richelda Carniello
Sandro Bergamo
10 giugno 2015 – ore 20.30 Chiesa di San Simone – Prata di sopra IL VOLTO DI MARIA – l’immagine mariana nell’arte tra medioevo e rinascimento
a cura di Maria Marzullo. Con Laura Lovisa al flauto
17 giugno 2015 – ore 20.30 Chiesa di San Giovanni – Prata di Pordenone L’INVENZIONE DEI SOLDI presentazione del libro di Alessandro Marzo Magno (ed.Garzanti)
sarà presente l’autore
Chiesa di San Giovanni dei Cavalieri – Prata di Pordenone Venerdì 24 giugno 2008
Programma della festa:
Venerdì 20 giugno 2008, ore 20.30 Convegno: La chiesa di San Giovanni alla luce delle ultime indagini archeologiche
relatori: dott.ssa Paola Ventura, Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Friuli Venezia Giulia dott. Simone Masier, Archeologo, Cooperativa Petra di Padova dott. Fabio Cavalli, Accademia Jaufré Rudel di studi medievali
Lunedì 23 giugno 2008, ore 20.30 Conferenza – testimonianza su“ Il Cammino di Santiago de Compostela”
a cura di Mauro Cattai
in collaborazione con A.V.I.S. di Prata
Martedi 24 giugno 2008
Ore 18.00: Inaugurazione dei restauri della Chiesa di San Giovanni.
Relazione dell’arch. Ettore Pollesel
Presentazione dell’Orto Botanico medievale. Intervento prof. Aldo Dionisio
Ore 19.30 Vespro, con la partecipazione di cantori dei cori parrocchiali di Prata, Villanova, Maron, Visinale e Puia
Ore 20.00 Santa Messa, col proprio di San Giovanni Cantato dalla Cappella Altoliventina
Ore 21.00
Concerto In dedicatione Ecclesiae. Musiche di Guillaume Dufay.
Cappella Altoliventina – Ensemble Dramsam
Guillaume Dufay, In Dedicatione Ecclesiae
Cappella Altoliventina
Ensemble Dramsam
Dir. Sandro Bergamo
Introitus Terribilis est locus iste ant. greg.
Kyrie
Gloria dalla Missa Se la face ay Pale
Graduale Locus iste ant. greg.
Alleluia Domine, dilexi decorem ant. greg.
Credo dalla Missa Se la face ay Pale
Offertorium Domine Deus ant. greg.
Sanctus
Agnus Dei dalla Missa Se la face ay Pale
Communio Domus mea ant. greg.
Motectus Nuper Rosarum Flores
Cappella Altoliventina
Sandro Bergamo. Marco Rinaldi – controtenori
Fabio Comberlato, Michele Da Ros, Nicolò Pasello. Claudio Zinutti – tenori
Marco Casonato, Gianfranco Cisilino – bassi
Ensemble Dramsam
Giampaolo Capuzzo – flauti,
Fabio Accurso – liuto, flauto,
Giuseppe Paolo Cecere – viella,
Eugenio Bernes – viella
L’Ensemble Dramsam ( che deve il suo nome ad un toponimo latino, di oscuro etimo, appartenuto ad un piccolo ed antichissimo borgo alle pendici del Carso goriziano) formato da professionisti nel campo della musica antica, nasce a Gorizia nel 1985. Dall’86 si dedica attivamente alla diffusione del patrimonio musicale medievale di area linguistica romanza. Nell’88 è tra i fondatori dell’Accademia “Jaufrè Rudel”di studi medievali. L’Ensemble Dramsam ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive di musica antica ed ha collaborato a produzioni di musica contemporanea sia in esecuzione dal vivo che in incisioni discografiche. Il Dramsam, diretto da Giuseppe Paolo Cecere, si propone lo studio e la interpretazione del patrimonio musicale antico attraverso una accurata mediazione tra rigore filologico ed approccio artistico. Particolarmente attento alla dimensione organologica, l’Insieme dedica particolare cura alla ricostruzione ed all’utilizzo di copie di strumenti storici, proponendosi un utilizzo dell’apparato strumentale consono alle diverse epoche, ai repertori musicali ed ai contesti culturali. In questi ultimi dieci anni i musicisti dell’Insieme DRAMSAM hanno tenuto concerti di musica antica nelle principali città italiane e per importanti istituzioni culturali europee ed extraeuropee.
in collaborazione con: la Parrocchia di Santa Lucia di Prata
20-24 Giugno 2007 Chiesa di San Giovanni dei Cavalieri – Prata di Pordenone
Programma della festa
Mercoledì 20 giugno 2007 – ore 20.30
Essendo in restauro la Chiesa di San Giovanni, la conferenza si é tenuta nella CHIESA DI SAN SIMONE a Prata di Sopra POTESTAS ET CONSULES – Statuti ed istituzioni pubbliche a Prata in età medioevale,
Relatrice dott.ssa Giovanna Frattolin
Domenica 24 giugno 2007 (San Giovanni)
ore 20.00 santa messa all’aperto
ore 21.00 banchetto medioevale
con la partecipazione del Gruppo di cornamuse“clamor et gaudium”
Il gruppo “Clamor et Gaudium” nasce nel 1996 con l’intento di promuovere la musica antica, dedicandosi infatti allo studio e alla riproposta al pubblico di un repertorio che va dai brani medioevali alle danze rinascimentali. L’artista girovago, il menestrello, è la figura del medioevo che ha ispirato il carattere del gruppo, che cerca così di ricreare momenti di festa sia in piazza e in strada fra la gente sia alle cene medioevali e ai concerti. Nel rispetto della filologia, cerca di interpretare le musiche scelte evitando fredde operazioni accademiche, lontane non solo nel tempo, ma anche dal pubblico.
Le musiche proposte sono ricavate da fonti antiche: dai Carmina Burana (dal Codex Burnus, XIII sec.) qualche brano sia sacro che profano, qualche composizione di Walter von der Vogelweide, Minnesanger austriaco del XII sec.. Gli strumenti musicali utilizzati sono cornamuse (gaita galiziana), pive, flauti dolci, ghironda e percussioni di vario tipo (tamburo a bandoliera, tamburello siciliano, tammorra, cembali, darbouka); grazie alla collaborazione con altri musicisti ci presentiamo anche con musette francese, bombarda, pipe and tabor, zarb e viella. Per le esibizioni il gruppo indossa costumi antichi, adatti al tipo di spettacolo rappresentato.
E’ intervenuto nella maggior parte delle manifestazioni storiche della nostra regione: festa della zucca di Venzone, Tempus Est Jocundum di Gemona, la rievocazione di Cormons, quella di Palmanova, quella di Cordovado, al castello di Caneva di Sacile e altre ancora; ha partecipato a rievocazioni in Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Liguria, Trentino Alto Adige…. Fuori dall’Italia si è esibito a Parenzo, in Istria, in occasione di una rappresentazione teatrale curata dall’Accademia “Nuova esperienza teatrale” di Palmanova, in Lussemburgo in occasione della celebrazione della fondazione del Gran Ducato, alla festa medievale di Friesach (Austria), Horsens (Danimarca) 2002-2003-2004, Ljubljana (Slovenia) 2002-2003, alla Spada nella Rocca a Bellinzona (Svizzera) 2004.
Gli spettacoli che propone riguardano la musica per strada, concerti sia all’aperto che in ambienti chiusi, interventi a banchetti, e in occasione di inaugurazioni.
in collaborazione con: Parrocchia di Santa Lucia di Prata
Venerdì 24 giugno 2005 Chiesa di San Giovani del Cavalieri Prata di Pordenone
Ore 19.30 Vespri
Ore 20.00
Messa cantata in gregoriano dalla Schola Gregoriana della Polifonica Friulana Jacopo Tomadini
Programma della Messa cantata:
Introito DE VENTRE MATRIS MEAE
Graduale PRIUSQUAM TE FORMAREM
Alleluia TU PUER PROPHETA
Offertorio JUSTUS UT PALMA
Communio TU PUER PROPHETA
Hymnus UT QUEANT LAXIS
Comune della messa IV
“Cunctipotens Genitor Deus”
Ore 21.00
Concerto del gruppo In Unum Ensemble di Vittorio Veneto
La danza nel repertorio sacro e cerimoniale del tardo Medioevo
INGRESSO EURO 5,00
dalle ore 19.00 in poi ci sarà la presenza del gruppo medioevale “la Corte” di Gemona del Friuli, associazione di promozione storica e scenografica; durante la serata il gruppo guidato da Giorgio Pastres, sarà presente con un’ artigiano battiferro, un fabbro ed una dama per la tessitura di arazzi che rappresenteranno nel contesto medioevale i veri usi e costumi dell’epoca
A seguire: banchetto medievale con ricette di Mastro Martino da Como, Menagier de Paris
organizzato da: Associazione culturale Altoliventina xx secolo
con il sostegno di:
Provincia di Pordenone
Comune di Prata di Pordenone
Parrocchia di Prata di Pordenone
Giovedì 24 giugno 2004 – ore 21.00 Chiesa di San Giovani del Cavalieri Prata di Pordenone
Lucente stella Musiche e astri dall’altro millennio
In ideale continuità con la ricerca condotta con “Onni diletto e ogni bel piacere” la Compagnia propone una nuova navigazione tra generi musicali e culture dei secoli XII, XIII e XIV.
Tema di questo concerto è la rappresentazione della volta celeste e il significato simbolico, magico e religioso attribuito agli astri. Argomento di profondo interesse e colte dispute, costituì un terreno di incontro e confronto tra Occidente e Oriente, tra teorie cosmologiche e credenze popolari, tra sacro e profano.
Nel programma, accanto a brani di ispirazione sacra (laude, canti liturgici, mottetti) trovano spazio canti trobadorici, ballate, danze ebraiche, arabe e greche.
Un posto di particolare rilievo spetta, infine, alle composizioni della famosa mistica tedesca H. Von Bingen.
Cadigo terrae scinditur mottetto, anonimo XIV sec.
De coelo Aristotele,lettura
Vidimus stellam anonimo XII sec.
Ave Maris stella communio, anonimo XII sec.
Polorum Regina canto devozionale, anonimo XIII sec.
Della forza e debolezza degli astri Abumasàr, lettura
Ma tì tò theli tradizionale greco
Quartine Omar Khayyàm, lettura
Samai tradizionale arabo
Io sono la suprema forza Hidegard Von Bingen, lettura
Caritas abundat H.Von Bingen XII sec.
Astra tenenti conductus, anonimo XIII sec.
La musica delle sfere Censorino, lettura
O splendissima gemma H. Von Bingen XII sec.
Stella nuova ‘nfra la gente lauda, anonimo XIII sec.
Muwashah/Birshùt morày Trad.arabo/Melodia ebraica per la festa della luce
Reis glorios Giraut de Borneilh XIII sec.
Io voglio del ver la mia donna laudare Guido Guinizelli, lettura
Lucente stella ballata, anonimo XIV sec.
Fabio Bonvicini:
flauti,voce
Francesca Malavolti:
voce, arpa medioevale
Renzo Ruggiero:
ghironda, santur, nyckelharpa
Giovanni Tufano:
oud, saz, riqq,bendir,def
Alida Oliva:
voce recitante
COMPAGNIA DELL’ASINO CHE PORTA LA CROCE
Nasce nel 1991 dall’incontro di Fabio Bonvicini, Davide Bortolai e Giovanni Tufano, artisti provenienti da diverse esperienze (conservatorio, scuole di musica popolare, università) e uniti dal comune interesse per la musica antica e popolare. Dopo diverse collaborazioni, oggi il gruppo è composto da Fabio Bonvicini, Giovanni Tufano, Francesca Malavolti e Renzo Ruggiero e si avvale della collaborazione di numerosi altri artisti; dal 2001 è entrata nel gruppo la cantante flautista Alida Oliva.
Dal 1992 il gruppo svolge un’intensa attività didattica e di divulgazione della musica antica in scuole e associazioni culturali, dando vita a numerosi laboratori e lezioni-concerto. Nel 1996 partecipa al primo concerto nazionale in favore della “Fondazione Fossoli” che opera per il recupero dell’area dell’ex-campo di concentramento di Fossoli (Mo). Dal 1997 organizza numerosi eventi culturali quali “Il gatto con gli stivali”, Festival itinerante di arti e natura in Appennino (Frignano, Modena), in collaborazione con l’Associazione “Il Ponte”.
Seguendo il proprio percorso musicale tracciato nel più ampio panorama delle arti dello spettacolo, la proposta della Compagnia dell’asino che porta la croce abbraccia una dimensione pluridisciplinare che li porta ad esibirsi in Italia e all’estero dal 1993 in poi, nell’ambito di numerosi festival musicali, teatrali, buskers e feste medievali.
Nel 1997 i componenti del gruppo seguono il corso di Commedia dell’Arte presso la Scuola Internazionale dell’Attore Comico di Reggio Emilia, diretta da Antonio Fava. Nel 1998 mettono in scena La Saviezza giovanile (1607), Commedia Harmonica di Adriano Banchieri (1568-1634) con la regia, le maschere e i costumi di Antonio Fava.
Negli ultimi anni la Compagnia dell’asino che porta la croce si è maggiormente dedicata alla ricerca storica su materiali medioevali e rinascimentali, all’attività concertistica e alla produzione discografica, elaborando un repertorio esclusivamente acustico accompagnato da uno studio accurato degli strumenti della tradizione italiana e mediterranea.
La prima autoproduzione Buona roba abbiam brigata (MC 1993) che vede impegnati Fabio Bonvicini (basso, flauti) Davide Bortolai (tenore, liuto, mandolino, cornamusa) e Giovanni Tufano (tenore, buzuki, darabukka, tammorra, tamburello), presenta un repertorio italiano rinascimentale, dove trovano spazio I canti carnecialeschi della Firenze medicea, le frottole della corte dei Gonzaga, le villanelle e le melodie spagnoleggianti del regno di Napoli.
La ricerca di luoghi di contatto tra ispirazione sacra e profana propria della religiosità popolare del Medioevo accompagna le composizioni proposte nella seconda autoproduzione Virtus asinaria (MC, CD 1996) successivamente pubblicata dalla rivista Medioevalica (1998). Questo lavoro che vede la partecipazione di Roberto Romagnoli, suonatore e costruttore di tamburi a cornice e di Gabriele Bonvicini, voce del gruppo, si indirizza verso l’esecuzione di liriche religiose in volgare che ricalcano lo schema metrico della ballata, opera di compositori anonimi vissuti tra il XII e il XIII secolo.
L’ultimo lavoro della Compagnia dell’asino che porta la croce, Onni diletto e ogni bel piacere, edito dalla neoetichetta bellunese Enrosadira (CD 1999), presenta una nuova formazione che include Francesca Malavolti (voce e arpa medioevale) e Renzo Ruggiero (ghironda, santur, nyckelharpa). Con questa produzione il gruppo si orienta verso una proposta più strettamente concertistica che esalta al tempo stesso il bagaglio di conoscenze acquisite e la molteplicità della loro esperienza, oltre alle doti interpretative e al gusto musicale della formazione e dei singoli componenti.
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